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CORONAVIRUS, SITUAZIONE CARCERI FVG INSOSTENIBILE

Stamani il confronto tra la Fns Cisl e il presidente Fedriga. 7 per la categoria cislina gli interventi da attuare con urgenza

 Sette interventi urgenti per scongiurare un aggravamento della situazione, già esplosiva, registrata nelle carceri del Friuli Venezia Giulia. Se la situazione del penitenziario di Tolmezzo sta tenendo alta l’attenzione, con 5 dei sette detenuti provenienti da Bologna positivi al Cornavirus e l’insufficienza e inadeguatezza, già segnalata dalla Fns Cisl alla direzione e al provveditorato dell’amministrazione penitenziaria per il Triveneto di Padova,  dei presidi di protezione (di stoffa) forniti al personale, non meno preoccupante appare l’intero contesto carcerario della regione. L’allarme arriva dalla Fns Cisl, stamani a colloquio con il presidente Fedriga, e che spinge sull’attuazione immediata di alcune misure giudicate non solo urgenti ma necessarie per contenere il contagio e mettere in sicurezza tanto i detenuti, tanto il personale operativo. Si parte dall’urgenza di sanificare tutti gli ambienti detentivi e non e di fornire agli operatori della polizia penitenziaria non solo degli appartamenti, ma anche termometri elettronici e mascherine FP2 e FFP3, oltre alle mascherine chirurgiche per i detenuti che svolgono attività lavorative. Occorre poi – si legge in una nota della Fns Cisl Fvg – predisporre i tamponi per tutti  gli operatori degli Istituti di Pena di Trieste, Gorizia, Pordenone e Tolmezzo, fatta eccezione per Udine, la cui Direzione ha già provveduto  (tra qualche giorno ci sarà il secondo tampone) e per i dipendenti della Giustizia Minorile  di Trieste, Gorizia e Udine, poiché si tratta di operatori che si occupano anche della gestione dei detenuti ammessi alle misure alternative e messi alla prova. Stando sempre alla Fns Cisl bisogna anche trovare soluzioni per la quarantena dei detenuti in fase di liberazione, individuando strutture esterne adeguate ed attrezzate, oltre ad avviare all’ingresso delle carceri un pre-triage h 24, con presidio fisso per chiunque debba entrare negli istituti di pena. Attualmente, infatti – denuncia la categoria cislina – la valutazione viene effettuata solamente sui detenuti cosiddetti nuovi giunti e, in assenza di personale sanitario dedicato, i detenuti vengono fatti rimanere in una stanza singola, all’interno dello stesso reparto detentivo, senza dunque, protezione.

“Questi strumenti – commenta la segreteria della Fns Cisl Fvg – sono essenziali per ridurre al minimo il contagio dell’epidemia             e indispensabili a tutti gli operatori che lavorano in prima linea nelle carceri. A loro vanno riconosciuti grandissimi impegno e professionalità, nonostante i turni lunghi e stressanti, anche nel contenimento delle iniziative di rivolta che le settimane scorse si sono registrate anche in Friuli Venezia Giulia e che oggi sembrano calmate anche se il personale non abbassa la guardia”.